Dicembre è il dodicesimo ed ultimo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano, conta di 31 giorni e si colloca nella seconda metà di un anno civile. Era il decimo mese del calendario romano (da cui il nome), che iniziava con il mese di marzo. La Chiesa cristiana celebra il Natale di Gesù il 25 dicembre. Il 21 dicembre o 22 dicembre inizia l’Inverno nella parte boreale, mentre nella parte australe inizia l’Estate. Il 26 dicembre si festeggia Santo Stefano, il giorno successivo al Natale. Il 31 dicembre si festeggia San Silvestro, ultimo giorno dell’anno.
LA CONSUETUDINE, IL TEMPO
DICEMBRE è il mese che apre l’inverno; ciò nonostante, può donare belle giornate, più di quanto non succeda a Novembre, soprattutto verso il 10 e dopo Natale. La neve, dove cade, può arrivare con maggiore frequenza tra l’8 e il 12 e tra il 19 e il 24. Le nebbie sono frequenti e possono durante l’intero giorno e anche più giorni di seguito. Così, là dove si formano, nebbie e brine danno giornate uggiose e tristi. PREVISIONI DI NATALE: Se la notte di Vigilia è ventosa, il raccolto dell’anno venturo sarà triste, ma se è serena, sarà abbondanza di grano e bachi da seta.
IN INVERNO chiudi le fessure. Guardati dai cibi che riscaldano e dagli intingoli. Usa vino bianco e stempera il rosso con molta acqua. Stai attento a tutto ciò che riscalda, al fuoco e alle stufe, ed eviterai reumatismi, catarri, sciatiche e mal di denti. Riparati con un buon cappello e calza buone scarpe.
API: Cura e aggiusta le attrezzature, ripulisci le arnie e rimuovi la propoli; arma i telaini; pulisci gli escludi-regina; in assenza di covata, in un giorno di sole e senza vento, fai il trattamento contro la varroa; controlla le scorte.
BOSCO: Taglia la legna da bruciare dall’8 al 20, e quella da costruzione dall’1 al 6 e dal 23 al 31; la legna tagliata nel vecchio dì di San Tommaso (21), e dalle 11 alle 12, non diminuisce di volume. Gli alberi tagliati a Santa Vittoria (23) danno un legno che annerisce ma non brucia e, perciò, è adatto per fare caminetti e pale da forno.
CONCIME: Evita di spargelo dal 5 al 9: se è solido, puoi usarlo dall’1 al 4 e dal 23 al 31; se è liquido, dall’8 al 21.
TERRA: Se la terra è asciutta, puoi ancora seminare i frumenti a gamba dura. Ricorda: quando la terra è fredda o bagnata non la toccare perchè è “malata”. Rirpistina le strade e i muri a secco che sostengono le fasce. Prepara attrezzi e utensili con il legno tagliato a Maggio. Ara, se ari, prima che la terra di raffreddi.
UNGHIE E CAPELLI: Taglia entrambi dall’1 al 6 e dal 23 al 31, ma se vuoi stimolare la crescita dei capelli, allora tagliali dall’8 al 20.
VINO: Fai il travaso del vino, che vuoi fermo, dall’1 al 6 e il 31, in un giorno mite e senza vento.
Dicembre è il 12° ed ultimo mese dell’anno e conta 31 giorni. In esso avviene il passaggio dall’autunno all’inverno, che tradizionalmente coincide con il solstizio d’inverno (21 o 22 dicembre).
In questo giorno il sole raggiunge la sua massima declinazione negativa rispetto all’asse terrestre, determinando nell’emisfero boreale il momento di minore esposizione alla luce (ovviamente nell’emisfero australe avviene esattamente l’opposto) e di conseguenza la notte più lunga dell’anno. Per i popoli antichi segnava il ritorno della luce, per via dell’allungamento delle giornate, e ciò dava luogo a feste e riti legati al sole e alle divinità ad esso collegate, come ad esempio Mithra adorato sia dai persiani che in epoca greco-romana mentre nella liturgia cristiana questa tradizione è stata ripresa nella festività di Santa Lucia (13 dicembre), considerata come portatrice della luce. E’ legata alla luce anche l’altra importante festività del Sol Invictus, anticamente celebrata il 25 dicembre, che ha ispirato il Natale cristiano in cui si celebra la nascita di Gesù, accolto come «colui che creò il Sole» e quindi la luce. Simili tradizioni esistono anche nel Buddhismo che ricorda la festa dell’illuminazione tra fine dicembre e inizio gennaio.
Altre date importanti sono:
- 8 Dicembre 1854: Pio IX, con la bolla Ineffabilis Deus, sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Nasce il dogma dell’Immacolata concezione.
- 9 Dicembre 1860: si avviano le procedure nelle province meridionali per l’elezione del primo Parlamento Italiano, con un decreto firmato dal tricasino Giuseppe Pisanelli nella veste di guardasigilli della luogotenenza.
In natura, il clima rigido di questo mese, caratterizzato da temperature molto basse con la possibilità di nevicate anche a quote più basse, rende del tutto vana l’attività di semina, da cui nasce il vecchio adagio contadino «seminare decembrino vale meno d’un quattrino». Nel panorama astrale, domina la scena la costellazione di Orione, riconoscibile per la forma “a clessidra” e per la moltitudine di stelle che la compongono, concentrate in uno spazio limitato.
Frasi su Dicembre
- Com’è che si è fatto tardi così presto? Prima che sia pomeriggio arriva già la sera. Dicembre viene prima di giugno. Il tempo è volato via lesto. (Dr. Seuss)
- Dicembre. Fa freddo e secco. Sento i morti che si avvicinano a noi, sento le ossa delle foglie morte fare rumore sotto i piedi di luce. L’inverno fa il lavoro dei grandi maestri: semplifica. (Christian Bobin)
- Dio ci ha donato la memoria, in modo da poter avere le rose anche a dicembre. (James Matthew Barrie)
- I calendari… corrono tutto l’anno… fino a dicembre… e poi decollano! (Garfield)
- Il respiro invernale di dicembre sta già offuscando lo specchio, ghiacciando la cornice, oscurando la memoria dell’estate … (John Geddes)
- Nel freddo dicembre odorose ghirlande sventolano e gonfi raccolti sonnecchiano sotto la neve. (Alexander Pope)
- Una cosa facile da avere nel mese di dicembre è il sangue freddo (Alphonse Allais)
- Vieni, vieni tu, vento rapace di dicembre! E soffia, soffia via le foglie secche dall’albero! (Samuel Taylor Coleridge)
Abbiamo raccolto 159 proverbi e detti sul Natale e sul periodo natalizio, provenienti da tutte le regioni d’Italia, in particolare dalla Liguria.
Alcuni sono noti, altri meno, ma tutti rappresentano delle vere perle di saggezza tramandate per diverse generazioni, eccoli:
1. A Natale, freddo cordiale
2. Natale col sole, Pasqua col tizzone
3. Sotto la neve pane sotto l’acqua fame
4. Da San Martino (11 novembre) a Natale, ogni povero sta male
5. Quando Natale viene in domenica, vendi la tonaca per comperar saggina
6. Da Natale al gioco, da Pasqua al fuoco
7. Natale al sole Pasqua al freddo
8. E’ Natale, fammi la mancia se ti pare
9. Da Ognissanti a Natale i fornai perdono il capitale
10. A Natale, mezzo pane; a Pasqua mezzo vino
11. Da Natale a Carnevale non c’è vigilia da osservare, se San Mattia (14 maggio) non appare
12. Se prima di Natale fa la brina, riempre la madia di farina
13. Se piove per Santa Bibiana (2 dicembre), dura una settimana
14. Se a mezzanotte di Natale la luna è piena, gran siccità
15. Se il Natale è verde la Pasqua sarà bianca
16. Se metti un ceppo nel camino, Natale è vicino
17. Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi
18.Per San Silvestro, ogni oliva nel canestro
19. Prima di Natale né freddo né fame, dopo Natale freddo e fame!
20. La neve che cade prima di Natale, mette i denti
21. Il 2 febbraio (Candelora) siamo fuori dall’inverno; ma se nevica o c’è vento, dell’inverno siamo dentro
22. Natale viene una sola volta l’anno
23. A Natale, grosso o piccino, su ogni tavola c’è un tacchino
24. Se le rondini vedi a San Michele, solo dopo il Natale l’inverno viene
23. Se fa bello a San Gallo (16 ottobre), il bello arriva sino a Natale
24. L’avvento tiepidino riempie la botte di vino
25. La neve Decembrina, per tre mesi ci rovina
26. Per Sant’Andrea piglia il porco per la sèa (setola); se tu non lo puoi pigliare, fino a Natale lascialo andare
27. Natale in venerdì, vale due poderi: se viene in domenica, vendi i bovi e compa la melica
28. Natale asciutto, Pasqua melmosa
29. A Natale il solicello, a Pasqua il focherello
30. Fino a Natale, né freddo, né fame, da Natale in avanti tremano anche i muri che sono vuoti
31. A furia di dire Natale, questo arriva
32. Per gli innocenti (28 Dicembre) non lavorare che te ne penti
33. Se lucciano le stelle la notte di Natale, semina ai monti e lascia star la valle
34. Natale bagnato, botti vuote
35. Santa Bibiana (2 Dicembre) scarpe di ferro e calze di lana
36. Luna chiara a Natale riempie cantina
37. A Dicembre vento e gelo, a Marzo Sole in cielo
38. Se fa dolce il Natale, a Pasqua i tetti avranno il ghiaccio appeso in candeletti
39. Santa Lucia (13 Dicembre), il giorno più corto che ci sia
40. Il tempo dei Santi è già come quello di Natale
41. Dopo la neve, buon tempo ne viene
42. Sant’Antonio dalla barba bianca, se non piove, la neve non manca
43. La neve prima di Natale è madre, dopo è matrigna
44. Buona è la neve che a suo tempo viene
45. Un mese prima di Natale, un mese dopo Natale è inverno naturale
46. Dicembre con rugiade, inverno con due spade
47. Se Natale ha i moscerini, Pasqua ha i ghiacciolini
48. Natale in pantanella, Pasqua in polverella
49. San Nicolò di Bari (6 Dicembre), la rondine passò i mari
50. Chi nasce la notte di Natale è fortunato, e protegge dalle disgrazie sette case vicine
51. La neve è un dono dal cielo che non delude mai: è sempre coi fiocchi!
52. La notte di Santa Lucia è la più lunga che ci sia
53. Dicembre invariante, anno incostante
54. Coi soldi in tasca è sempre Natale e Pasqua
55. Natale ‘n passo de maiale, Pasquella (Epifania) ‘n passo de vidella, Sant’Antò ‘n passo de bò
56. Colli Innocentini so finite le feste e li quattrini (28 Dicembre Strage degli Innocenti)
57. Per Sant’Ansano (1 Dicembre), uno scaldino sotto e uno in mano
58. Per Santa Lucia, fuoco in compagnia
59. Se tu vedi del formento per Natale, ammazza il cane; se non lo vedi dagli del pane.
60. A Santa Lucia un passo di gallina
61. Se piove nel giorno dell’Angelo, pioverà fino a Natale
62. Anno di neve, anno di bene
63. Dicembre piglia e non rende
64. Per Santa Caterina (25 novembre), la neve alla collina (ovvero o neve o brina o tira fuori la fascina)
65. Dicembre gelato non va disprezzato
66. Per Santa Lucia e per Natale, il contadino ammazza il maiale
67. Castagne verdi per Natale sanno molto e poi vanno a male
68. De Santa Maria Concette a Natale so diciassette
69. Natale al giuco, Pasqua al fuoco
70. Senza neve a Sant’Ambrogio (7 Dicembre), l’inverno sarà mogio
71. Se a Natale poca lana, molto grano e poca pula
72. Se c’è neve per Natale, molto Sole a Carnevale
73. Per San Graziano (18 Dicembre), lo scaldino in mano
74. Neve di Sant’Andrea (30 Novembre) l’aspetta. Se non a Sant’Andrea, a Natale. Se non a Natale, più non l’aspettare
75. A Natale ognuno al suo focolare
76. Panettone, più torrone, più capitone, più cenone, uguale a indigestione
77. Le pettole che non si fanno a Natale non si fanno nemmeno a Capodanno
78. Come il tempo è a S.Caterina, così sarà a S.Barbara ed a Natale
79. Dicembre imbacuccato, raccolto assicurato
80. Dicembre davanti t’agghiaccia e dietro ti offende
81. Van tanti agnelli a Pasqua quanti buoi a Natale
82. Anno nevoso, anno fruttuoso
83. Se per la Candelora il tempo è bello molto più vino avremo che vinello
84. Per San Crispino (5 Dicembre), la neve sullo spino
85. A Natale la lepre, a Pasqua la quaglia
86. Da Natale alla Strina ‘nu pede de gaddina
87. A Natale un passo di cane
88. San Paolo (25 gennaio) sereno, Candelora (2 febbraio) scura, l’inverno non fa più paura
89. Da Natale in là, il freddo se ne va
90. Natale senza denari, Carnevale senza appetito, Pasqua senza devozione, si fanno male
91. La neve di dicembre per tre mesi ti sta accanto
92. Carnovale a casa d’altri, Pasqua a casa tua, Natale in corte
93. Da Santo Stefano all’Epifania si vede l’anno come sia
94. Prima di Natale il freddo non fa, dopo Natale il gelo è qua
95. Novembre ammucchia le secche foglie in terra, Dicembre ammazza l’anno e lo sotterra
96. Per Santa Lucia (13 Dicembre), la neve è per la via
97. Freddo prima di Natale non lo paga alcun quattrino
98. Quando il sole la neve indora, neve, neve e neve ancora
99. Natale stizzone, Carnevale solleone
100. Natale viene una volta l’anno, chi non ne profitta, tutto a suo danno
101. Dicembre vezzoso, anno capriccioso
102. Dicembre nevoso, anno fruttoso
103. Dicembre imbacuccato grano assicurato
104. Chi fa Natale al sole, fa Pasqua al fuoco
105. Per i Santi Innocentini son finite le feste ed in quattrini
106. Dicembre, davanti t’agghiaccia e di dietro t’offende (o viceversa)
107. Dicembre variante, freddo costante
108. Per Sant’Anso (1 dicembre), uno sotto e uno in mano
109. Se piove per Santa Bibiana (2 dicembre) dura quaranta dì e una settimana
110. Per Santa Bibiana (2 dicembre), scarponi e calza di lana
111. A Santa Barbara (4 dicembre) sta’ intorno al fuoco e guardalo
112. Per San Nicolò di Bari (6 dicembre), festa o non festa, a scuola non si resta
113. A San Nicola di Bari (6 dicembre), la rondine passa i mari
114. A Sant’Ambrogio il freddo cuoce
115. Chi si rinnova per Maria (8 dicembre), scampa la malattia
116. Se San Damaso (11 dicembre) venerate, sarete in pace con chi amate
117. Da Santa Lucia (13 dicembre) il freddo si mette in via
118. Dicembre mese di bruma: davanti mi scalda e dietro mi consuma
119. Se avanti Natale fa la brina riempi la madia di farina
120. Seminare decembrino vale meno d’un quattrino
121. Santa Lucia da la brodarella, Natale da le stradarella
122. Santa Lucia con il fango, Natale all’asciutto
123. Da Santa Lucia a Natale il dì s’allunga quanto un passo di cane
124. Santa Lucia. Il giorno più corto che ci sia
125. A San Gaziano (18 dicembre) lo scaldino in mano
126. Chi per Natale non ammazza il porco, tutto l’anno resta col muso storto
127. Avanti Natale, né freddo né fame
128. A San Silvestro (31 dicembre) la neve alla finestra Per San Silvestro, ogni oliva nel canestro
129. San Tommè ( 21 dicembre), cresce il dì quando il gallo alza un piè
130. A Natale (25 dicembre) freddo cordiale
131. Natale (25 dicembre) in pantanella, Pasqua in polverella
132. Natale (25 dicembre) al balcone, Pasqua al tizzone
133. Da Natale (25 dicembre) in là il freddo se ne va
134. Seminare decembrino, vale meno di un quattrino
135. Neve decembrina per tre mesi ci rovina
136. Dicembre, piglia e non rende
137. Dicembre, davanti t’agghiaccia e di dietro ti offende
138. Dicembre, dà freddo al corpo ma gioia al cuore
139. Dicembre imbacuccato, grano assicurato
140. Dicembre favaio
141. Se la neve cade prima di Natale, mette su i denti
142. Se a Natale stai al Sole, a Pasqua stai al caminetto
143. Neve di Dicembre dura fin che dura la brina
144. Dicembre davanti ti agghiaccia e dietro ti offende
145. Dicembre gelato, non va disprezzato
146. Natale verde, Pasqua bianca
147. Se nevica a Dicembre per tre mesi nevicherà
148. S. Bibiana: se piove oggi, la pioggia dura a lungo
149. Immacolata: dov’è solito che nevichi, oggi nevica
150. TEMPORA di Avvento: com’è oggi, così sarà Gennaio
151. 21 Solstizio. TEMPORA di Avvvento: com’è oggi, così sarà Febbraio
152. 22 TEMPORA di Avvento: com’è oggi, così sarà Marzo; da oggi fino a Capodanno non si fila
153. L’acqua attinta alle fontane a mezzanotte di Natale e in silenzio porta benessere e ricchezza; a Natale si sta in famiglia e si mangia il pandolce: dividine la prima fetta con le tue mucche.
154. 26 Dicembre CALENDE: com’è ggi, così sarà Gennaio
155. 27 Dicembre CALENDE: com’è oggi, così sarà Febbraio
156. 28 Dicembre CALENDE: com’è oggi, così sarà Marzo
157. 29 Dicembre CALENDE: com’è oggi, così sarà Aprile
158. 30 Dicembre CALENDE: com’è oggi, così sarà Maggio
159. 31 Dicembre CALENDE: com’è oggi, così sarà Giugno.
Poesie di Dicembre, per l’ultimo mese dell’anno
Mattino di dicembre è la prima poesia che vi proponiamo per celebrare questo mese. Si tratta di un testo composto nel 1859 dal poeta russo Fëdor Ivanovič Tjutčev (1803-1873); la traduzione è di Tommaso Landolfi:
La luna in cielo, e imperturbata
l’ombra notturna è tuttavia:
regna tranquilla, senza darsi conto
che il giorno ormai già s’è scrollato,che, sebben pigri e dubitosi,
l’uno s’aggiunge all’altro raggio
nel mentre il cielo del notturno
trionfo tutto ancora splende.Ma non andranno due, tre istanti,
vaporerà la notte dalla terra,
e col fulgore delle apparizioni,
ci avrà afferrati il mondo diurno…
Dalla Russia passiamo all’Italia con il compimento Dicembre, di Vittoria Aganoor Pompilj (1855-1910), tratto dalla raccolta Leggenda eterna:
Qua e là per la campagna irti si drizzano
al cielo i rami delle piante esauste.
Piove; incombe sull’ampia solitudine
desolata, il silenzio.Sulla deserta immensità dell’anima
talor mute così piovon le lagrime;
umane braccia così al ciel protendonsi
talora, emunte e supplici.
Leonardo Sinisgalli (1908-1981) nella poesia Lo stesso fatuo alone (da Vidi le Muse) ci parla di un mese in attesa:
Lo stesso fatuo alone della veste
rossa nel fumo delle nebbie di un tempo,
lo stesso sgomento se tra gli alberi piovosi
mi riporta dicembre a questa svolta.
Tu non vieni. La pena non ritarda
lungo le mura, una voce
mi chiama o il tuo colore che arde
sotto la pioggia fine.
(La fioraia
grida le eglantine.)
Tu non vieni.
La pena non ritarda
e fa più dolce il bene che ti aspetta.
(Entro lo scroscio della grondaia
una voce diletta…)
Malinconico Siro Angeli (1913-1991) che parla dell’ultimo mese dell’anno dall’interno di una stanza (da L’ultima libertà):
Dicembre nella stanza
vuota mi inoltra. Duole
agli occhi quel riflesso
di sole che si insinuadalle persiane. Sole
sul bianco soffitto
due mosche immote stanno.
Ma la vita continuadicono. Il raggio fruga
inquieto l’ombra, sfiora
il letto intatto. Dentro
lo specchio c’è una fugadi oggetti che ti ignorano.
Rigermina, all’inganno
del raggio, una precaria
estate. Ed ebbre, adesso,le mosche in una danza
d’amore e morte vanno.
La vita è così varia.
D’oro per un momentopalpitano nell’aria;
poi giù sul pavimento
scendono a capofitto
come la mia speranza.
Lo svedese Lars Gustafsson (1936) ci porta nel dicembre del profondo nord, in cui il buio è sempre più buio e l’attesa della luce del sole è pregna di speranza (da Sulla ricchezza dei mondi abitati, a cura di Maria Cristina Lombardi):
Dicembre è sempre stato il mese
in cui si smetteva di esistere.
Si diventava una parentesi nel buio, o poco più.
Si accendevano lanterne, lampade e candele.
Ma era evidente
che non bastavano
contro il fiume straripante delle tenebre.
È facile capire
un messaggio natalizio
più pagano, più primitivo:
A qualsiasi costo con torce e fiaccole
riavere una luce solare
il cui ritorno non era mai scontato.